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– Stop agli studi di settore, meno controlli fiscali e maggiore compliance con il contribuente: questo il contenuto dell’Atto di indirizzo triennale pubblicato dal Mef – 

Finisce l’era del fisco nemico e investigatore, «che se la prende sempre con quelli più piccoli»? Sembrerebbe questo l’indirizzo che il Ministero dell’Economia intende imprimere alla politica fiscale del nostro Paese per il prossimo triennio. E lo si legge espressamente nell’Atto di indirizzo triennale pubblicato lo scorso 19 novembre dal ministro Padoan. Il passaggio focale del documento programmatico è il seguente:

«Particolare attenzione dovrà essere prestata alla predisposizione ed attuazione di una strategia di gestione della compliance per migliorare i risultati ottenuti in termini di gettito, attraverso un aumento dell’adempimento spontaneo e la riduzione dell’invasività dei controlli nei confronti di soggetti considerati a basso rischio.

A tale scopo, si rafforzerà il rapporto fiduciario con i contribuenti complaint, puntando sulla facilitazione degli adempimenti tributari e la crescente qualificazione dei servizi erogati, anche con la finalità di favorire una maggiore competitività delle imprese italiane, nonché l’attrattività degli investimenti in Italia per le imprese estere che intendono operare nel territorio nazionale.

Gli obiettivi strategici del Fisco nel 2017-2019

L’atto di indirizzo triennale individua tre strumenti per migliorare il rapporto fisco-contribuente, avviare entrambe le parti verso un’era di collaborazione (compliance secondo la nuova terminologia) per promuovere il pagamento spontaneo delle imposte.

  • Si procederà innanzitutto con la promozione dell’accesso all’istituto della cooperative compliance e intensificazione dell’esame delle istanze di ruling per le imprese con attività internazionale e per l’accesso alle agevolazioni connesse all’utilizzo di beni immateriali (patent box), assicurando che le attività di controllo tengano in debita considerazione il risk rating dei vari contribuenti interessati;
  • Per le imprese e i lavoratori autonomi saranno elaborati nuovi indici di affidabilità fiscale finalizzati a favorire una maggiore compliance dichiarativa delle piccole e medie imprese e dei professionisti, in sostituzione degli attuali studi di settore. L’introduzione dei nuovi indici dovrà favorire il rapporto con i contribuenti interessati anche mediante l’individuazione di soluzioni per minimizzare gli oneri dichiarativi e l’utilizzo delle informazioni presenti nelle banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria, utilizzando nel tempo i risultati delle verifiche per migliorare ed attualizzare i suddetti indici di compliance;
  • proseguiranno le attività per mettere a disposizione dei contribuenti i servizi per la generazione, la trasmissione, ricezione e conservazione delle fatture elettroniche anche tra privati, la trasmissione telematica delle operazioni IVA e il controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici. Obiettivo centrale per l’agenzia delle Entrate è il potenziamento dei servizi telematici, con la diffusione della dichiarazione precompilata, l’accelerazione dei rimborsi fiscali a cittadini e imprese, e ancora il rafforzamento del ravvedimento operoso.

La guerra ai furbetti resta aperta

Con una mano il fisco dà, con l’altra prende. Difatti, sempre nell’Atto di indirizzo, si legge che, contro gli impenitenti dell’evasione fiscale, si userà il pugno duro: si potenzieranno gli strumenti per la prevenzione e il contrasto degli illeciti in materia tributaria ed extra-tributaria, attraverso una politica dei controlli basata sulla gestione informatizzata del rischio per migliorare l’efficacia dei controlli degli organi preposti a tale compito. Parte essenziale di questa strategia sarà l’utilizzo efficiente delle banche dati, la cui interoperabilità sarà potenziata.

Saranno potenziate le sinergie operative con altre Autorità pubbliche nazionali, europee e internazionali, rafforzando lo scambio di informazioni e gli strumenti di cooperazione internazionale. Tale rafforzamento avrà come obiettivi principali da un lato quello di pervenire ad una tempestiva conclusione delle procedure amichevoli con le autorità competenti di altri Stati e dall’altro un più incisivo contrasto alle frodi fiscali, quali ad esempio le frodi carosello nel settore dell’IVA intracomunitaria e alle frodi in materia di accise.

Nell’ottica di rafforzare il rapporto fiduciario tra contribuenti e Amministrazione, si presterà massima attenzione alle segnalazioni dei cittadini e si fornirà una proficua collaborazione ai Garanti del contribuente.

In sintesi

La sintesi dell’Atto del Mef è dunque la seguente: meno controlli fiscali sul contribuente medio e più compliance, stop agli studi di settore e accelerazione della fattura elettronica come mezzo per contrastare l’evasione fiscale; maggior peso agli strumenti di conciliazione preventiva del contenzioso fiscale per evitare cause inutili e costose per entrambe le parti.

Fonte: La Redazione di http://www.laleggepertutti.it

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