È possibile rinunciare agli straordinari e quali rischi si corrono per chi decide di non effettuarli?
In un mondo del lavoro sempre più esigente, gli straordinari sono spesso una pratica comune. Ma che succede a chi si rifiuta di fare lo straordinario? Quali sono i rischi per chi rifiuta di lavorare di più del normale orario di lavoro? La questione è stata affrontata dalla Cassazione in una recente ordinanza [1].
In questo articolo, analizzeremo in dettaglio la normativa sul lavoro straordinario e i possibili rischi per i lavoratori che decidono di non svolgere ore extra.
Cosa prevede la legge riguardo agli straordinari?
Gli straordinari sono regolamentati dal Decreto Legislativo n. 66/2003 e dai contratti collettivi nazionali (CCNL) di categoria. Tali normative stabiliscono i limiti massimi di ore straordinarie che un lavoratore può effettuare e le condizioni in cui il datore di lavoro può richiederle.
È possibile rinunciare agli straordinari?
Sì, in teoria un lavoratore può rinunciare a svolgere ore di lavoro straordinario. Tuttavia, tale rifiuto potrebbe essere considerato un mancato adempimento degli obblighi contrattuali se l’azienda ha una reale necessità di ricorrere allo straordinario per ragioni produttive o organizzative e se il rifiuto non è giustificato da motivazioni valide. In tali ipotesi dunque il dipendente non può rifiutare lo straordinario richiesto dal datore.
Quali sono i rischi per chi decide di non effettuare straordinari?
Il rifiuto, solo se sistematico e ingiustificato, di effettuare straordinari può comportare conseguenze per il lavoratore. Tali conseguenze possono includere sanzioni disciplinari o, in casi estremi, il licenziamento per giustificato motivo soggettivo, qualora il rifiuto causi un pregiudizio significativo all’organizzazione e alla produttività aziendale.
In tal caso però il datore deve prima inviare la raccomandata con la contestazione disciplinare e dare al dipendente 5 giorni per presentare difese e/o chiedere di essere ascoltato personalmente. Solo all’esito di tale procedura può essere adottato il provvedimento sanzionatorio e, nei casi più gravi, il licenziamento.
Poniamo il caso di Caio, che lavora in un’azienda metalmeccanica e decide di non effettuare straordinari. Se il datore di lavoro riesce a dimostrare che la necessità di svolgere ore extra è giustificata e che il rifiuto di Caio causa un danno all’azienda, Caio potrebbe incorrere in sanzioni disciplinari o addirittura essere licenziato per giustificato motivo oggettivo.
Quali sono i limiti previsti per gli straordinari?
I limiti massimi di ore straordinarie sono stabiliti dai CCNL di categoria. In genere, i contratti prevedono un limite massimo di 250 ore di straordinario all’anno, ma tale limite può variare a seconda del settore e del contratto applicato.
In quali casi un lavoratore può giustificare il rifiuto di effettuare straordinari?
Un lavoratore può giustificare il rifiuto di effettuare straordinari in presenza di motivazioni valide, come problemi di salute, impegni familiari o altri motivi personali.
È importante che il lavoratore comunichi tempestivamente al datore di lavoro le ragioni del proprio rifiuto, preferibilmente per iscritto, onde evitare possibili incomprensioni e conseguenze negative sul piano disciplinare.
Cosa prevede il contratto collettivo riguardo agli straordinari?
Il contratto collettivo stabilisce le condizioni e i limiti per il ricorso agli straordinari, oltre ai compensi e alle maggiorazioni previste per le ore extra. Inoltre, il contratto può prevedere clausole specifiche riguardo alla possibilità di rinunciare agli straordinari o alle situazioni in cui il lavoratore è tenuto a effettuarli.
Il datore di lavoro è tenuto a consultare i sindacati prima di richiedere straordinari?
In base al contratto collettivo, il datore di lavoro può essere tenuto a consultare i sindacati prima di richiedere ore straordinarie, qualora si superino determinate soglie di ore extra. Ad esempio, in base al contratto collettivo metalmeccanici, il datore può chiedere ai dipendenti la prestazione extra senza avvisare i sindacati nei limiti di due ore al giorno e otto la settimana, con preavviso di almeno ventiquattro ore.
Quali diritti ha il lavoratore che viene licenziato per aver rifiutato gli straordinari?
Se un lavoratore viene licenziato per giustificato motivo oggettivo a causa del rifiuto di effettuare straordinari, avrà diritto al preavviso, così come previsto dal contratto collettivo. Inoltre, potrà rivolgersi al giudice del lavoro per contestare il licenziamento e chiedere eventuali risarcimenti o indennizzi. A tal fine deve prima contestare il licenziamento con una lettera da inviare al datore a mezzo raccomandata o PEC entro 60 giorni dalla comunicazione del licenziamento. Nei 180 giorni successivi andrà depositato il ricorso in tribunale.
Note:
[1] Cass. ord. n. 10623/2023.
Fonte: www.laleggepertutti.it